2021 – Autoprodotto
Quest’anno si celebrano i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri e sono svariate le iniziative culturali sorte per celebrare il Sommo Poeta. In questo filone si inserisce “Inferno” di Francesco Maria Gallo (cantautore, autore televisivo, storyteller nonché allievo di Umberto Eco), ispirato alla “Divina Commedia”.
L’apripista “Selva oscura” potrebbe trarre in inganno l’ascoltatore, con l’incipit caratterizzato da voce e chitarra acustica; poco prima del terzo minuto, però, la natura di questo lavoro irrompe esplicitamente: un’opera rock complessa, solenne, ambiziosa sia nella sostanza che nella forma.
Per quanto riguarda la sostanza, dicevamo che l’album è “ispirato” alla Commedia, quindi vengono ripresi i personaggi e le situazioni narrati da Dante, rielaborati in chiave moderna; una scelta indubbiamente ardita che però evidenzia l’attualità delle tematiche dantesche, opportunamente contestualizzate e filtrate con la valutazione critica dei nostri tempi.
Per quanto riguarda invece la forma, questo concept album riprende inequivocabilmente la tradizione del prog italiano degli anni ‘70, soprattutto Le Orme, il Balletto di Bronzo, i Trip, il Rovescio della Medaglia, PFM e Banco del Mutuo Soccorso, allo stesso tempo proponendo degli accostamenti sia ai Pink Floyd che alla pomposità epica dei Queen di inizio carriera.
In redazione abbiamo molto apprezzato sia l’intento ambizioso che il risultato finale, molto curato sotto tutti i punti di vista, soprattutto per quanto riguarda la produzione e l’esecuzione: si può apprezzare sensibilmente l’apporto di musicisti di comprovato valore come Ricky Portera e Pietro Posani alla chitarra, Pier Mingotti al basso, Stefano Peretto alla batteria, Simona Rae ed Enrico Evangelisti alle voci e Renato Droghetti alle tastiere. Non si sente solamente molta professionalità, ma anche un accurato lavoro di ricerca e sperimentazione sonora. La voce di Francesco Maria Gallo è molto particolare e potrebbe non piacere a tutti, specialmente al primo ascolto, in quanto risulta a tratti quasi manieristica, ma a nostro avviso questa sua peculiare caratteristica è a tutto vantaggio dell’opera.
Per quanto ci riguarda, ci sentiamo di promuovere questo lavoro: ci voleva un’opera così onesta e coraggiosa sia sotto il profilo artistico che intellettuale e potreste apprezzarlo soprattutto se il prog è pane per i vostri denti.
(tempo di lettura: 2’ 10”)
Francesco says: Bello, raffinato e molto particolare nel cantato. Un’opera rock degna dei fasti anni ’70, con alcuni momenti veramente emozionanti. I pezzi sono pieni di dinamiche ed in generale il lavoro si fa apprezzare per la sua complessità, che a primo acchitto potrebbe sembrare difficile da capire, ma poi riesce a conquistare anche l’ascoltatore più esigente.
Luke says: un album complesso che merita di essere ascoltato più volte per essere apprezzato appieno, ma potrebbe darvi grandi soddisfazioni. Degne di nota “Francesca”, “Il gigante” ed “Ugolino”.
Anto says: ho apprezzato tantissimo tutta la parte strumentale, così solenne e ben fatta. “Bacio sospeso” mi è piaciuta molto, mi ha estraniato dalla realtà per tutta la sua durata.